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Diritto penale della pubblica amministrazione

I delitti contro la Pubblica Amministrazione colpiscono le distorsioni legate all’attività funzionale dello Stato, tutelandone il buon andamento e l’imparzialità; sono suddivisi in due categorie all’interno del codice penale: i reati commessi dai pubblici ufficiali (dagli incaricati di pubblico servizio e dagli esercenti un servizio di pubblica necessità) e dal privato cittadino.

Le principali figure di reato sono: peculato (art. 314), malversazione a danno dello Stato (art. 316 bis), concussione (art. 317), corruzione per l’esercizio della funzione (art. 318), corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio (art. 319), corruzione in atti giudiziari (art. 319 ter), induzione indebita a dare o promettere utilità (319 quater), abuso d’ufficio (art. 323), rifiuto e omissione di atti d’ufficio (art. 328) nonché interruzione di servizio pubblico o di pubblica necessità (art. 331).

Tra i delitti dei privati contro la P.A. spiccano: violenza o minaccia a un pubblico ufficiale (art. 336), resistenza a un pubblico ufficiale (art. 337), interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità (art. 340), oltraggio a pubblico ufficiale (art. 341 bis), traffico di influenze illecite (346 bis), esercizio abusivo di una professione (art. 348), turbata libertà degli incanti (art. 353) e frode nelle pubbliche forniture (art. 356).

Soprattutto per i delitti dei pubblici ufficiali contro la P.A., l’attenzione del legislatore è stata negli ultimi anni particolarmente vigile, prova ne è la l. n. 3 del 2019 (cd. “Spazzacorrotti”), che ha inasprito le sanzioni e il trattamento penitenziario successivo alla condanna definitiva. Improntate allo stesso rigore sono le previsioni in tema di confisca obbligatoria del profitto del reato o, subordinatamente, di confisca per equivalente (art. 322 ter), mentre per le fattispecie più gravi è pure prevista la confisca cd. allargata (art. 240 bis), la riparazione pecuniaria (art. 322 quater) e l’inclusione nell’elenco dei reati presupposto previsti dal d. lgs. n. 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.

L’esperienza dell’avvocato Luigi Gianzi si pone ai massimi livelli sia nella difesa delle persone fisiche sia per quelle giuridiche sin dai tempi della cd. Tangentopoli, vissuta da protagonista nei principali processi a livello nazionale.